venerdì 25 maggio 2012

Istanbul

















Passeggiate pazienti attraverso mondi bizzarri, odori, suoni e colori, panorami, genti e gatti.

Tempo incerto, acquazzone da diluvio universale, sole cocente e nuvole leggere.

Taxi, tram, metropolitane, autobus, battelli, funicolari e funivie.

Bevande piccanti, panini con pesce e cipolla, tè nero profumato e caffè dello stesso colore.

Kebab e altre carni, verdure freschissime e croccati, frutta meravigliosa e gustosa.

Spremute di arancia da paradiso e fragole succose.

Nomi incomprensibili dal suono musicale.

Albergo da favola in mezzo a strade fantasma della città vecchia a un passo dal porto.

Gente brulicante ad ogni ora e voci che parlano un groviglio di lingue.

Abiti occidentali dal taglio perfetto insieme a lunghi mantelli.

Barbe bianche contornate da tuniche e tailleur.

Venditori di caldarroste, pannocchie arrostite, pani al sesamo e cozze con limone.

Donne meravigliose ed eleganti nei vestiti tradizionali, ragazzi occidentali e balene vestite di nero.

Musicanti di strada e muezzin dalla voce tonante.

Smog nell'aria e aiole profumate.

Acque solcate da mille imbarcazioni danzanti.

Dedali di vie nel gran bazar e i colori accecanti del mercato delle spezie.

Pescatori sul ponte Galata e gabbiani in agguato.

Fortezza d'Europa scalata senza corde per vedere uno scorcio del Mar Nero.

Porta container larghe quasi quanto il Bosforo.

Feste, matrimoni, cerimonie.

Ingorghi stradali inestricabili e autisti pazzi.

Moschee dalle luci soffuse e colori pastello, Topkapi rigoglioso e il diamante indimenticabile.

Canti dei preti ortodossi e riti antichi.

Autobus sgangherati e tram del futuro.

Echi di cammelli indolenti e cavalli scalpitanti nel serraglio della fantasia.

L'aria tiepida della sera.


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